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A Natale regalavo soldi a figli e nipoti col bonifico bancario, poi ho scoperto cosa rischio con l’Agenzia delle Entrate

Sempre più spesso il bonifico diventa lo strumento ideale per mandare un regalo a parenti e amici, anche in occasione del Natale. Chiaramente si tratta di una comodità, ma in alcuni casi il movimento bancario può essere percepito dall’Agenzia delle Entrate come sospetto e portare a controlli approfonditi: cosa si rischia in questi casi.

Scambiarsi dei regali a Natale rappresenta un’abitudine consolidata e in molti casi ci si diverte ad andare in giro per negozi alla ricerca del regalo perfetto per la persona che si ama. Ci sono occasioni in cui, però, non si ha tempo di fare un regalo pensato o magari si ha la consapevolezza che quanto regalato potrebbe non essere di gradimento poiché non si conosce a sufficienza (non è raro nemmeno tra parenti) la persona che lo dovrebbe ricevere.

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Un tempo in questi casi si ricorreva alla busta con i contanti, un modo per fare capire che si vuole bene a quella persona, la si vuole aiutare, ma che lascia massima libertà nello scegliere l’utilizzo che si vuole fare della somma destinata. Oggi invece – complice la retribuzione in conto corrente ed il sempre meno diffuso utilizzo di denaro – si ricorre al bonifico.

Inviare del denaro per aiutare una persona cara o un parente è una cosa normale, così com’è normale effettuare un bonifico per fare un regalo. Tuttavia se questo invio di denaro è consistente oppure continuativo (magari oltre al dono di Natale si tende ad offrire una somma per aiutare un parente in difficoltà ogni mese) può spingere il Fisco ad effettuare degli accertamenti.

C’è la possibilità, infatti, che l’invio di denaro venga visto come un tentativo di aggirare le norme relative alla tassazione del reddito e che si configuri dunque un reddito non dichiarato. Questo perché tra gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per scovare evasori fiscali c’è anche l’analisi dei movimenti bancari per la ricostruzione del reddito effettivo dei contribuenti.

Regalare denaro a Natale può esporci a controlli da parte del Fisco?

Possibile dunque che anche un semplice accredito ricevuto in occasione delle festività natalizie possa comportare il rischio di un’indagine per frode fiscale? In realtà si tratta di un qualcosa di davvero raro. Di certo il primo accorgimento che va preso quando si vuole aiutare economicamente un familiare è quello di utilizzare una causale chiara che non desti sospetti.

Regalare denaro a Natale può esporci a controlli da parte del Fisco? – usarcinotizie.it

Al di là di questo, anche quando il passaggio di denaro da un conto corrente all’altro di due familiari fosse costante, ciò non sarebbe sufficiente a determinare un illecito. In più occasioni la Corte di Cassazione ha sentenziato che il mero riscontro contabile non è sufficiente ad avviare un’indagine di questo tipo, prima va fatta una valutazione attenta delle circostanze in cui questi movimenti di denaro vengono fatti.

A proteggere gli italiani che vogliono offrire un aiuto concreto ai propri familiari c’è il principio di sostenibilità, secondo il quale è regolare ed anzi nel caso dei coniugi o dei genitori con i figli può essere dovuto offrire un sostentamento economico in assenza di reddito da attività produttiva.

Prima di poter avviare un’indagine approfondita sui movimenti bancari tra due familiari e sospettare un illecito, il Fisco dovrà trovare dei collegamenti diretti tra l’invio di denaro ed un’effettiva attività produttiva di reddito. Inoltre non è possibile identificare ogni trasferimento di denaro come una donazione indiretta.

Affinché si configuri però un caso di donazione indiretta, la somma trasferita da un conto all’altro dev’essere ingente e causare un impoverimento del donante a favore di un arricchimento del ricevente. Nel caso in cui venisse riscontrato un caso simile potrebbe essere associato al trasferimento di denaro un obbligo impositivo con aliquote che possono raggiungere anche l’8%.

Fabio Scapellato

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