Come richiedere e a chi spetta lo sconto dell’Imu se hai una seconda casa. Prendi nota per risparmiare tanti soldi.
All’inizio sembrava solo una voce di corridoio. Un beneficio nascosto tra le pieghe delle delibere comunali, passato quasi inosservato. Qualcuno parlava di un taglio alle tasse, altri di un aiuto per chi fatica a fine mese.
La verità? Riguarda la casa. Ma non quella che immagini. Solo andando avanti emerge il quadro completo: c’entra l’IMU, c’entrano le seconde case e – sorpresa – c’entrano anche gli inquilini.
Per anni il copione è stato sempre lo stesso: chi vive in affitto paga l’affitto, chi possiede una seconda casa paga l’IMU. Due mondi separati, senza agevolazioni particolari. Eppure qualcosa sta cambiando, in modo quasi silenzioso, grazie a decisioni locali che stanno facendo scuola.
IMU e affitti: perché ora gli inquilini entrano in gioco. Il punto di svolta è questo: alcuni Comuni hanno deciso di ridurre l’IMU sulle seconde case affittate, soprattutto con contratti a canone concordato. Un esempio concreto è Genova, che ha già annunciato una riduzione significativa delle aliquote a partire dal 2026.
Non è un regalo agli inquilini, ma un meccanismo che li coinvolge direttamente: meno IMU per il proprietario = più incentivi ad affittare a prezzi calmierati. Il risultato? Un mercato degli affitti meno soffocato e più accessibile.
Quando scatta davvero lo sconto IMU sulla seconda casa. Perché l’agevolazione sia valida, devono essere rispettate condizioni precise. Niente automatismi. I requisiti fondamentali:
Se tutto è in regola, la riduzione può arrivare fino al 50% dell’IMU. Un taglio che, in tempi di caro affitti e tasse elevate, fa davvero la differenza.
Come richiedere lo sconto (senza perdere l’occasione) Qui non bisogna abbassare la guardia: una dimenticanza può far saltare tutto.
I passaggi da seguire:
Tempi medi di risposta: circa 30 giorni. Un’attesa breve, se confrontata con il risparmio annuale. Abitazione principale o seconda casa: perché la differenza è cruciale. C’è ancora molta confusione su questo punto. La casa in cui hai la residenza è abitazione principale. Ogni altro immobile è considerato seconda casa, anche se non lo usi
Ed è proprio qui che entra in gioco lo sconto: vivere in affitto non elimina automaticamente l’IMU su una seconda casa di proprietà, ma può ridurla se si rispettano i requisiti.Scadenze IMU da non dimenticare. Anche con lo sconto, le date restano sacre:
Calcolare l’imposta tenendo conto delle agevolazioni evita errori, sanzioni e interessi inutili. Una riduzione che vale più di una semplice tassa in meno. Questa novità non è solo una questione fiscale. È un segnale politico ed economico:
Uno sconto nato quasi in sordina, ma destinato a far parlare molto di sé. Perché a volte, le vere opportunità… non fanno rumore.
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