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No alla clausola risolutiva espressa per il target di vendita

clausola risolutiva

Purtroppo si stanno verificando con sempre maggior frequenza casi di associati che si rivolgono alle sedi Usarci per ottenere consulenza e tutela dopo aver ricevuto la lettera di disdetta per mancato raggiungimento di un determinato obiettivo di fatturato.

Personalmente sono contrario all'esistenza stessa di questo tipo di clausola risolutiva espressa che può comportare come sopra indicato la disdetta per giusta causa.

Aver ricevuto una disdetta per giusta causa significa aver compiuto un inadempimento così grave che non permette la prosecuzione nemmeno provvisoria del rapporto.

Ora mi chiedo qual è il grave inadempimento di un agente se i clienti non hanno acquistato a sufficienza per raggiungere un determinato fatturato in una determinata zona?

Ai sensi art 1742 cc il compito dell'agente è quello di promuovere affari ma non può certo garantire alla casa mandante la conclusione degli affari promossi. Ma poi suvvia, siamo seri, oggi i fatturati aziendali sono il risultato di un insieme di fattori non certo solamente legati all'attività dell'agente. Se l'azienda consegna in ritardo e male, se l'azienda non investe in nuovi prodotti, se non c'è un nuovo campionario, se il servizio di assistenza non funziona, se manca merce al magazzino, se i prezzi sono fuori mercato, se le condizioni di vendita sono troppo rigide, se... mille altre motivazioni, è forse colpa dell'agente?

Ma poi è normale che se, per esempio, per vent'anni il budget è stato raggiunto e al ventunesimo no, la mandante possa "cacciare" l'agente con effetto immediato e senza l'indennità di clientela maturata nei ventuno anni? O addirittura se negli anni precedenti il budget non era stato raggiunto e la mandante non si è mai avvalsa di tale clausola e poi "si sveglia" e... zac...disdice il mandato avvalendosi della clausola risolutiva espressa, magari legata ad obiettivo di vendita abitudinariamente e distrattamente firmato.

L'agente di commercio vive di provvigioni che si maturano sul fatturato, è tutto suo interesse fare in modo che questo fatturato sia il maggiore possibile, pertanto il mancato raggiungimento di obiettivi di vendita è un danno anche per lo stesso agente e pensare che oltre a quel danno si possa "essere lasciati a casa " senza un euro è inaccettabile.

Il mio parere è che in genere le clausole risolutive espresse non dovrebbero essere lecite nel rapporto di agenzia, come già avviene nel contratto del lavoro dipendente o perlomeno nei confronti degli agenti sotto forma di ditta individuale, ma in ogni caso dovrebbe essere esclusa la facoltà di inserimento nel contratto di agenzia per il mancato raggiungimento dei minimi di vendita.

L'auspicio è che a livello di rinovo degli Accordi Economici Collettivi si ponga in discussione questo argomento, ma nel frattempo che fare? 

Ovviamente la prima cosa è quella di non accettare questa clausola nel contratto in quanto, si ricorda, totalmente facoltativa, ma se proprio non fosse possibile si faccia almeno inserire un "elemento mitigatore" del possibile danno quale ad esempio condizionare la possibile risoluzione per giusta causa solo al mancato raggiungimento di una percentuale del target di vendita.

Un esempio:"il mancato raggiungimento del 50% del fatturato già concordato sarà a dare il diritto della preponente di risolvere il rapporto per giusta causa".

Non sarà la soluzione del problema ma almeno potrebbe limitare i casi di disdetta. 

Massimo Azzolini