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Previdenza

Bilancio Enasarco in attivo (2)

ENASARCO-TARGA web-400-266Bilancio Enasarco in attivo di 101 milioni, ma continuano le polemiche

Il nostro Ente previdenziale ha chiuso il bilancio 2013 con un attivo di 101 milioni di euro e, per effetto dell'utile realizzato, il patrimonio netto al 31 dicembre 2013 è cresciuto a 4.349 milioni di euro.
Il flusso contributivo ha registrato nel 2013 una crescita di 42 milioni rispetto al 2012, nonostante il decremento, che ormai si verifica da diversi anni, degli agenti attivi (sono coloro che hanno avuto nel corso dell'anno almeno un versamento contributivo sul proprio conto).
La gestione immobiliare dei canoni di locazione presenta un saldo negativo di 11 milioni dovuto alle dismissioni effettuate e dal conseguente calo dei canoni di locazione riscossi.
Per contro, nel 2013 si è verificata una plusvalenza di oltre 145 milioni di euro grazie al realizzo della vendita di ben 3.000 unità immobiliari, che l'Ente è riuscito a dismettere nonostante la grave crisi del mercato edilizio e creditizio.
La gestione del patrimonio finanziario è diventata molto più prudente e si è orientata su strumenti finanziari maggiormente liquidi e trasparenti, a differenza di quanto era stato fatto a volte in passato dalle precedenti gestioni e di cui si parla tanto in questi ultimi tempi.
Il portafoglio alla fine del 2013 ha consolidato un rendimento netto dello 0,67%, superiore a quanto ipotizzato nel "Bilancio Tecnico" e destinato a crescere in considerazione dei nuovi investimenti realizzati.
Gli iscritti che godono di una pensione sono cresciuti del 2% e al 31 dicembre erano 122.168; il rapporto attivi/pensionati è però ulteriormente sceso fermandosi a 2 (due attivi per ogni pensionato).
Sono cresciute le pensioni medie erogate, attestatesi a 8.786 euro annui quelle di vecchiaia, a 4.514 euro quelle di invalidità e a 4.916 quelle di reversibilità.
In tempi normali, questi dati dovrebbero rassicurare gli agenti di commercio e dovrebbero essere considerati risposte sufficienti alle tante polemiche e allarmi che in questi ultimi tempi sono stati lanciati sull'ente dalla stampa e tv (Report).
Viviamo purtroppo in tempi dove i valori sociali sembrano non esistere più; quotidianamente gli scandali coinvolgono imprese private e enti pubblici, politici e manager privati e persino le stesse autorità di controllo. Gli agenti di commercio, come tutti i cittadini, hanno perso la fiducia nelle istituzioni, per cui anche i dati positivi del bilancio Enasarco non li tranquillizzeranno sicuramente.
L'Ente ha oltre 70 anni di vita ed è sempre stato oggetto di mire da parte di interessi privati e politici, oltre che di grandi polemiche e scandali rivelatisi quasi sempre infondati. In questi anni l'Enasarco ha sempre garantito ai propri assicurati pensioni adeguate ai versamenti effettuati, e ha provveduto a elargire importanti previdenze sociali per gli iscritti e i loro familiari.
Tutto ciò anche grazie all'attenta vigilanza delle associazioni di categoria che partecipano alla gestione, Usarci per prima. È prudente affidarsi sempre ad una "buona stella", ma noi crediamo principalmente nell'impegno dei nostri rappresentanti in consiglio di amministrazione, che hanno sempre lavorato efficacemente per l'interesse della Categoria, contribuendo a far diventare l'Enasarco una delle migliori Casse di previdenza privatizzate.

Federico Rossetto

 

L'inchiesta di Report su Enasarco

Sorpresa e disorientamento ha suscitato nella categoria l'inchiesta di Report del 2 giugno sulle casse di previdenza privatizzate e in particolare sulla situazione degli investimenti finanziari dell'Enasarco. Il lungo servizio, anche con approssimazioni e forzature tipiche delle inchieste giornalistiche, ha puntato il dito sull'equilibrio finanziario della Fondazione sollevando dubbi sulle garanzie degli investimenti finanziari operati anni fa. Sulla base delle prime informazioni da noi raccolte risulta che il servizio non avrebbe riportato con completezza le risposte documentate alle domande poste dall' intervistatore agli organi dirigenti dell'Enasarco, generando nel telespettatore dubbi sulla competenza e affidabilità degli stessi.

Non nascondiamo l'impressione che il servizio sia stato costruito con lo scopo, anche dichiarato, di indurre gli organi competenti a commissionare l'Enasarco e probabilmente farla confluire nell'Inps. Noi Usarci, che abbiamo l'impegno primo di tutelare gli interessi degli agenti di commercio, in questo caso le loro pensioni, ci rendiamo conto che i dubbi seminati possano avere preoccupato i colleghi che giustamente si aspettano chiarimenti e possibilmente rassicurazioni.

Ci stiamo a questo scopo adoperando per ottenere dall'Enasarco risposte chiare e documementate che comunicheremo al più presto.

 

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Inps, il cassetto previdenziale

 
INPSPer ogni agente di commercio è importante disporre del "cassetto previdenziale" che permette di prendere visione, in ogni momento e quindi in forma aggiornata, di tutti i versamenti effettuati come pure di altri servizi.
Si tratta di uno strumento on line e pertanto è necessario prima effettuare la registrazione per poter ottenere il codice identificativo PIN 
Il PIN si può ottenere in tre modi:
  • recandosi direttamente presso le sedi Inps;
  • on line, atraverso la "procedura di richiesta PIN";
  • tramite contact center Inps;
  • chiamando il numero verde 803 164 gratuito da rete fissa, da cellulare invece il n 06 164 164.
Il PIN assegnato sacde ogni 6 mesi ma se al momento dell'accesso il sistema verificasse che il PIN è scaduto una semplice procedura guidata sarebbe a fornire automaticamente un nuovo PIN.
 
Il cassetto previdenziale ha il vantaggio di una facile ed immediata consultazione in quanto è sufficiente inserire il proprio codice fiscale e il PIN.
 
Vi sono delle sezioni dedicate alla consultazione dei dati riferiti ai soggetti iscritti alla gestione previdenziale degli artigiani e commercianti che è quella che riguarda la categoria degli agenti di commercio. 
Si tratta di un servizio dedicato alla consultazione telematica di tutti i dati riguardanti la regolarità dei versamenti previdenziali effettuati, il monitoraggio delle scadenze di pagamento ed ottenere una copia dei modelli di pagamento già effettuati e di quelli in prossima scadenza.
 
Si possono altresì consultare i dati che riguardano il trattamento pensionistico monitorando gli importi percepiti dall'Inps in termini di assegni pensionistici.
Il cassetto previdenziale permette anche di accedere alla dichiarazione dei redditi precompilata, per la sua accettazione o modifica, come pure di presentare il modello Isee, o ancora per richiedere prestazioni o domande all'Inps.
 
Per tutte queste ragioni si consiglia di richiedere il PIN, eventualmente anche con l'assistenza della propria sede Usarci se richiesto in forma telematica.
 
 
Davide Ferasin 
 

Contributi Inps ed Enasarco per le agenzie costituite in società

Nel momento in cui gli agenti scelgono di trasformare la propria agenzia da impresa individuale a società vanno incontro a dei risvolti previdenziali, Inps ed Enasarco.
INPSImpresa familiare: non è una vera società, ma merita anche questa  di essere considerata. Per i familiari in impresa familiare esiste l'obbligo di pagare i contributi previdenziali INPS, la parte fissa e quella percentuale, qualora il reddito attribuito dovesse superare quello minimo previsto dalle norme Inps. Per i familiari dell'impresa familiare invece non vanno versati i contributi per l'Enasarco.
 
SNC Società a nome collettivo: è la società più semplice e di più comune uso. Per tutti i soci si è tenuti a effettuare i versamenti contributivi INPS, in proporzione al reddito dichiarato, sia le quote fisse che quelle a percentuale. Quest'obbligo esiste, anche per il socio che dovesse essere in realtà solo socio di capitale; la legge lo considera al pari degli altri. Riguardo l'Enasarco la mandante ha l'obbligo di versare il contributo, calcolato sulle provvigioni liquidate, suddiviso tra i soci in misura corrispondente alla quota di partecipazione societaria di ciascuno.
 
SAS Società in accomandita semplice: i contributi Inps vanno versati, nelle stesse percentuali e quantità, solo per i soci illimitatamente responsabili (gli accomandatari); nessun contributo è obbligatorio per i soci di solo capitale, accomandanti. All'Enasarco le mandanti versano il contributo per i soli soci illimitatamente responsabili, sempre suddiviso in base alle quote; nessun contributo è dovuto per gli accomandanti.
 
SRL Società a responsabilità limitata - SRLS Società a responsabilità limitata semplice: ai fini INPS, le agenzie costituite in SRL o SRLS, devono versare i contributi per tutti i soci lavoratori, nelle misure previste. Non c'è l'obbligo di versamento dei contributi Inps solo per i soci di solo capitale, ma bisogna dimostrarlo. Per l'Enasarco, le aziende mandanti sono obbligate a versare per le Srl o Srls un contributo, in misura più bassa e in base agli scaglioni provvigionali annui, su tutte le somme dovute in dipendenza del rapporto. Questo contributo va a favore di un fondo di assistenza di cui però le Srl non ne hanno alcun beneficio. Solo una piccolissima parte del contributo è a carico dell'agente.
 
SPA Società per azioni - SAPA Società in accomandita per azioni: queste non devono versare alcun contributo INPS per i propri soci, oltre a quello previsto per gli amministratori da versare però nella gestione separata.
Riguardo l'Enasarco, le mandanti devono versare, come per le SRL, il contributo assistenza. 
Gli agenti costituiti in SRL o SPA non riceveranno alcuna prestazione pensionistica Enasarco.
Coloro che passano da agente individuale a società possono considerare la possibilità di proseguire a versare dei Contributi Volontari, al fine di raggiungere il minimo contributivo necessario per ottenere una pensione Enasarco e per non perdere tutti i contributi già accantonati.
Nella scelta della forma societaria vi sono quindi aspetti contrattuali, economico-fiscali e previdenziali molto importanti; per queste ragioni consigliano i colleghi, prima di prendere delle decisioni, di rivolgersi agli esperti delle Associazione di Categoria agenti (USARCI); solo questi sono in grado di esaminare in tutti gli aspetti il problema e fornire consigli completi e corretti.
 
Federico Rossetto 
 
 
 
 
 

Indennizzo per Cessazione Anticipata Attività reintrodotto dalla Legge di Stabilità 2014

 
INPSLa legge di Stabilità 2014 ha reintrodotto l'Indennizzo per la Cessazione anticipata dell'Attività commerciale fino al 31 dicembre 2016. 
L'indennizzo prevede una somma di circa 500 Euro al mese per gli Agenti, oltre che per i commercianti, che hanno cessato o cesseranno l'attività o cesseranno l'attività nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2016 e dopo aver compiuto i 62 anni, per gli uomini, e 57 anni per le donne. L'indennizzo verrà corrisposto per il periodo intercorrente dalla cessazione fino alla data della pensione di vecchiaia.
 
La originaria norma che prevedeva l'indennizzo per il triennio dal 1996 al 1998 è stata più volte prorogata ed è stata ripristinata nuovamente dalla nuova legge di stabilità fino al dicembre 2016.
 
La cessazione dell'attività di Agente di Commercio potrà consentire di percepire dall'INPS, per il periodo ricorrente dalla chiusura fino alla data della pensione di vecchiaia, una somma di circa 500 Euro al mese.
 
La norma è contenuta nel comma 490 della legge di stabilità 2014, che ha modificato l'articolo 19-ter del decreto legge n. 185/2008 convertito in legge N. 2 del28/1/2009 (decreto anti crisi).
 
Destinatari del provvedimento:
sono, oltre ai commercianti, gli Agenti e Rappresentanti di Commercio e i loro coadiutori.
Per averne diritto devono possedere i seguenti:
 
Requisiti:
aver compiuto 62 anni se uomo o 57 se donna, al momento della cessazione dell'attività;
- essere iscritti alla Gestione Commercianti INPS da almeno 5 anni;
- l'attività deve essere cessata in maniera definitiva con la cancellazione dal Registro Imprese.
 
Dal 1° gennaio 2014 possono presentare domanda di indennizzo:
a) coloro che hanno maturato o matureranno i requisiti nel periodo 1° gennaio 2012 - 31 dicembre 2016;
b) coloro che, pur avendo i requisiti nel periodo 1° gennaio 2009 - 31 dicembre 2011, non avevano presentato la domanda o gli era stata rigettata perché presentata oltre il termine del 31 gennaio 2012. L'indennizzo però verrà corrisposto solo dal mese successivo alla presentazione della domanda.
 
L'indennizzo verrà corrisposto fino all'età massima: di 66 anni e 6 mesi per gli uomini e 64 anni e 9 mesi per le donne, età attualmente prevista per il diritto alla pensione di vecchiaia.
 
L'indennizzo è incompatibile con l'esercizio di qualsiasi attività di lavoro autonomo o subordinato e viene revocato a far data dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale viene ripresa l'attività lavorativa. Viene corrisposto anche a coloro che godono già di altri trattamenti pensionistici.
 
Scadenza e pagamento
Le richieste dovranno essere presentate entro il 31 gennaio del 2017 e l'assegno verrà corrisposto dal 1° giorno del mese successivo alla data della domanda, che deve essere presentata agli uffici INPS territoriali di competenza.
 
Proroga degli indennizzi: in seguito alle modifiche apportate dalla nuova legge, possono richiedere la proroga dell'indennizzo tutti coloro che negli anni scorsi, dopo l'introduzione dei nuovi termini per il diritto alla pensione di vecchiaia, avevano ricevuto comunicazione della cessazione dell'erogazione al compimento dei 66 anni e 6 mesi per gli uomini e 61 anni e 6 mesi per le donne, età a suo tempo previste per il diritto alla pensione.
Gli indennizzi ora verranno prorogati fino a tutto il mese in cui i beneficiari compiono l'età pensionabile introdotta dal 1° gennaio 2012.
L'indennizzo però verrà prorogato solo ai soggetti che non siano titolari di pensione erogata dall'INPS o da altro ente pensionistico.
 
Importo dell'indennizzo: è pari al trattamento minimo di pensione spettante ai commercianti ed il periodo in cui viene riscosso è riconosciuto figurativamente ai fini del diritto al trattamento pensionistico.
 
Finanziamento: l'indennizzo viene finanziato con un contributo dello 0,09 per cento a carico dei commercianti che è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018.
 
Consiglitutti gli uffici periferici INPS hanno ricevuto disposizioni dalla sede centrale di rivedere d'ufficio tutte le domande già presentate dopo il 1° gennaio 2014 e a procedere al riesame delle posizioni sospese negli scorsi anni e di corrispondere gli eventuali arretrati.
Consigliamo comunque di presentare le domande di indennizzo con la massima urgenza; l'indennizzo verrà corrisposto dal mese successivo alla presentazione della domanda; 
le domande di proroga dell'indennizzo con i modelli disponibili sul sito www.inps.it
 
 
 
Usarci Venezia

Agenti di commercio e APE sociale

Inps 6

L'APE sociale è un sussidio economico di cui possono beneficiare anche gli agenti di commercio per prestare assistenza ad un familiare con grado di invalidità pari al 100%.

Per poter accedere al contributo gli agenti devono avere compiuto 63 anni di età e avere 30 anni di contributi. I contributi di cui si parla sono quelli versati all'INPS nella gestione di artigiani e commercianti.

L'APE sociale consente di anticipare l'uscita dal lavoro sino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi.

L'indennità è a carico dello Stato e viene erogata dall'INPS "ai lavoratori iscritti all'Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, nonché alla Gestione separata di cui all'articolo 2, comma26, della legge n. 335 del 1996".

E' possibile percepire redditi di lavoro dipendente o parasubordinato fino a 8.000 euro, oppure redditi di lavoro autonomo fino a 4.800 euro. L'indennità dell'APE sociale decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda di accesso al beneficio ove a tale data sussistano tutti i requisiti e le condizioni previste dalla legge, compresa la cessazione dell'attività lavorativa.

Consigliamo prima di inoltrare la domanda di valutare l'anzianità Enasarco.  

 

 

L' indennizzo per Cessazione Anticipata Attività spetta agli Agenti prescindendo dai prodotti trattati

INPS 3

Per gli Agenti di Commercio, al fine di ottenere il riconoscimento dell' Indennizzo per la Cessazione Anticipata Attività, non esiste alcuna distinzione a seconda dei prodotti oggetto della loro vendita.
Ciò diversamente di quanto succede invece per le imprese commerciali.

Recentemente, un Ufficio Provinciale INPS ha comunicato a un nostro associato che la sua domanda di Indennizzo per la Cessazione Anticipata dell' Attività non poteva essere accolta, perché era agente di vendita di "prodotti lubrificanti e carburanti" e quindi la stessa veniva trasmessa all'INPS di Roma per il parere definitivo.

L' Ufficio provinciale, sicuramente, ha erratamente esteso agli agenti i principi che regolano il rilascio dell' indennizzo ai commercianti e che escludono dallo stesso, fra altri, quelli che vendono prodotti lubrificanti e carburanti, perché non rientranti fra le categorie previste dalla legge.

L' USARCI, tramite il suo rappresentante nel Comitato di Gestione Commercianti, ha chiesto immediatamente chiarimenti agli Uffici Centrali INPS di Roma, che hanno precisato che l'Art. 59, comma 58 della legge n. 449 del 1997 estende il trattamento alla categoria degli Agenti di Commercio prescindendo dai prodotti trattati. Ove ricorrano gli altri requisiti (età di 62 o di 57 per le donne, 5 anni minimo di contribuzioni INPS, e cessazione definitiva dell' attività) l'assegno per indennizzo verrà corrisposto all' interessato fino al conseguimento del diritto alla Pensione di Vecchiaia.

Consigliamo di rivolgervi sempre ai nostri esperti per la formulazione e la presentazione della domanda d'indennizzo, e, a maggior ragione, in caso di comunicazione di diniego da parte degli uffici periferici dell' Ente di previdenza.

USARCI VENEZIA
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Figli, le indennità economiche erogate dall'INPS per gli agenti di commercio

 
INPS

Anche gli agenti di commercio potranno beneficiare del contributo economico erogato dall'INPS e finalizzato al sostegno della maternità e della paternità. L'indennità è riconosciuta due mesi prima del parto e per i tre mesi successivi. E' pari all'80% della retribuzione giornaliera stabilita annualmente dalla legge per il tipo di attività svolta.

A chi è rivolto

L'indennità spetta alle artigiane, commercianti (agenti di commercio), coltivatrici dirette, mezzadre, imprenditrici agricole professionali, nonché alle pescatrici autonome della piccola pesca marittima e delle acque interne iscritte alla gestione INPS di riferimento, in regola con il versamento dei contributi anche nei mesi compresi nel periodo di maternità.

Decorrenza e durata

Secondo quanto previsto dagli articoli 66 e seguenti del TU, l'indennità è riconosciuta due mesi prima del parto e per i tre mesi successivi. L'indennità è pagata dall'INPS con bonifico presso ufficio postale o accredito su conto corrente bancario o postale secondo la modalità scelta al momento della domanda.

Quanto spetta

Durante i periodi indennizzabili a titolo di maternità (o paternità) la lavoratrice (o il lavoratore) ha diritto a percepire un'indennità pari all'80% della retribuzione giornaliera stabilità annualmente dalla legge per il tipo di attività svolta. Per i commercianti, artigiani e agenti di commercio il contributo giornaliero è di circa 50,00 euro. In caso di interruzione di gravidanza oltre il terzo mese, è corrisposta un'indennità per un periodo di trenta giorni.

Prescrizione

Il diritto all'indennità si prescrive nel termine di un anno dalla fine del teorico periodo indennizzabile di maternità o paternità. Per interrompere la prescrizione è necessario che gli interessati presentino all'INPS, prima dello scadere dell'anno, domanda scritta per ottenere l'indennità.

Requisiti

Presupposto per l'accesso alla tutela della maternità/paternità è l'iscrizione alla gestione dell'INPS  in base all'attività svolta e la regolarità del versamento dei contributi anche per i mesi compresi nel periodo di maternità. L'indennità può essere richiesta anche se l'iscrizione alla propria gestione è avvenuta successivamente alla data di inizio del periodo indennizzabile per maternità. Se l'iscrizione è ricgiesta entro i termini di legge (30 giorni dall'inizio dell'attività per artigiani e commercianti e 90 giorni dall'inizio dell'attività negli altri casi) e l'attività è iniziata prima dell'inizio del periodo di maternità, l'indennità spetta per l'intero periodo di maternità. Nel caso in cui l'attività lavorativa autonoma sia iniziata, invece, successivamente all'inizio del periodo di maternità, l'indennità spetta per il periodo successivo all'inizio dell'attività. Se l'iscrizione avviene oltre i termini di legge, l'indennità di maternità spetta a partire dalla data della domanda si iscrizione alla gestione di appartenenza.

Quando fare la domanda

Le lavoratrici autonome trasmettono la domanda a parto avvenuto.

Come fare la domanda

La domanda si presenta online all'INPS attraverso il servizio dedicato. Occorre registrarsi all'INPS on line e chiedere il PIN di accesso.

 

 

 

INPS, Gestione Artigiani e Commercianti – Imposizione contributiva 2015

 
INPSL'Isitituto ha predisposto i modelli "F24" necessari per il versamento dei contributi per il 2015, che sono disponibili nel Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti alla sezione Posizione assicurativa. Nel cassetto sono anche disponibili le comunicazioni chenon sono più inviate in forma cartacea.
 

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