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Il reddito di inclusione

reddito inclusioneL'INPS ha comunicato che dal 1° dicembre 2017 fino al 2 gennaio 2018 sono state presentate 75.885 richieste di accesso.

Ma che cos'è il reddito di inclusioneSi tratta di una misura di contrasto alla povertà che prevede un beneficio economico, erogato mensilmente atrraverso una carta di pagamento, la c.d. Carta Rel, e contestualmente l'attivazione di un progetto personalizzato di inclusione sociale e lavorativa, per superare la condizione di povertà, con l'aiuto dei servizi sociali del Comune.

Chi può chiedere il Rel? Può accedere al beneficio, tramite compilazione di apposita richiesta da presentare al Comune di residenza, chi soddisfa i tre requisiti previsti dalla normativa: requisiti di residenza/soggiorno; requisiti familiari e requisiti economici.

1) I requisiti di residenza/soggiorno debbono essere soddisfatti congiuntamente e sono il possesso della cittadinanza dell'Unione Europea e della residenza in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda;

2) Per i requisiti familiari è necessario,  fino al luglio 2018, che sia rispettata almeno una fra le seguenti condizioni del nucleo familiare: presenza di un minore, presenza di un disabile con almeno un genitore o un tutor, presenza di una donna in stato di gravidanza, presenza di un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni;

3) Da ultimo i requisiti economicriguardano l'intero nucleo familiare che deve avere congiuntamente le seguenti caratteristiche: ISEE non superiore a 6.000 euro, ISRE (indicatore della situazione reddituale) non superiore a 3.000 euro, patrimonio immobiliare, che non sia casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro e patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro accresciuto di 2.000 euro a componente familiare (successivo al primo) fino ad un massimo di 10.000 euro.

A quanto ammonta il beneficio economico?  L'importo dipende dal numero dei componeneti del nucleo familiare e dal reddito ed i trattamenti assistenziali del nucleo familiare.  Il massimale mensile del beneficio va da 187,50 euro (1 componente) a 539,82 euro (6 componenti). L'importo viene erogato dall'INPS per un periodo massimo continuativo di 18 mesi, attraverso una carta prepagata elettronica (carta Rel) emessa da Poste Italiane spa.

Per maggiori informazioni sul Reddito di Inclusione è possibile collegarsi al sito internet del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali www.lavoro.gov.it  oppure contattare Adiconsum.

da : Adiconsum

 

Polizza assicurativa Enasarco solo se la mandante paga il Firr

FIRR

Non tutti gli agenti sanno che con un mandato di agenzia regolarmente registrato all'Enasarco si ha da subito una basilare copertura assicurativa, purché la mandante effettui i versamenti Firr. Essenziale che la denuncia del sinistro avvenga entro 90 giorni dall'evento.

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Bonus Bebè, come chiedere il contributo

bonus-bebe-ce-tempo-fino-al-31-agosto
In Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo, parte il Bonus Bebè, domande all'INPS in via telematica, si attendono i modelli: a chi spetta il contributo, in che misura, come chiederlo.
 

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I contributi Inps ed Enasarco non sono tasse

ensarcoinpsColgo l'occasione da una consulenza con un nostro associato per soffermarmi sulla contribuzione Inps.

Questo collega, buon per lui, ha previsto un ricavo provvigionale nel 2016 ben superiore all'anno precedente e quindi mi chiedeva un parere circa la convenienza o meno di costituire una società di persone quale una sas.

In questa occasione non intendo soffermarmi sull'aspetto fiscale o contrattuale ma soprattutto su quello previdenziale. Infatti la prima preoccupazione di quel socio verteva sul fatto che mantenendo la forma individuale avrebbe versato parecchi contributi Inps. In sostanza questi versamenti erano vissuti come imposte o, impropriamente, tasse. Considerato che la questione è di carattere generale in quanto tanti altri sono i colleghi che la pensano in egual modo, credo opportuno formulare alcune semplici osservazioni.

Il sistema contributivo, vigente sia per Inps come pure per Enasarco (seppur con le specificità dei pro-quota) prevede un similare coefficiente di trasformazione che in base all'età di pensionamento va dal 5 al 6%.

Cosa significa questo?

Vuo dire che ipotizzando un 5% nel giro di venti anni tutto ciò che è stato versato a titolo di contributi, rivalutati, durante la vita lavorativa, chiamato montante contributivo, viene ritornato in termini di assegno pensionistico. Infatti il 5% di 100 moltiplicato per 20 anni corrisponde al 100%.

Quindi più si versa e più elevata sarà la futura pensione. Pertanto i contributi Inps (come pure Enasarco), non sono "tasse" ma dei veri e propri accantonamenti, una forma di risparmio per la propria vecchiaia.

Oltretutto importi regolarmente deducibili dal reddito con il conseguente, in questo caso effettivo, risparmio di imposte.

So bene che quanto affermato potrà sollevare obiezioni in quanto non vi è particolare fiducia nei confronti degli Enti Previdenziali, soprattutto da parte dei più giovani, ma questa è la pura realtà.

Naturalmente non intendo entrare nello specifico caso di quell'associato. Trasformare la ditta individuale in società può anche avere un senso anche se, personalmente, in linea generale, per una serie di ragioni, non ne sono particolarmente propenso. Ciò che mi preme sottolineare, ripeto, è l'aspetto previdenziale, altro che risparmiare sui contributi Inps, è questo il cosidetto "primo pilastro" che però a regime non sarà a coprire più del 40/45 % del livello retributivo del momento dell'età pensionabile. Un altro 20/25 % potrà arrivare dal "secondo pilastro" corrispondente alla pensione Enasarco, ma ugualmente importante è costituire anche il "terzo pilastro" cioè la previdenza integrativa complementare i cui versamenti trovano la deducibilità fino a 5.160 euro che potrà sopperire per almeno un ulteriore 10 %.

In pratica, a spanne, in futuro, considerato il calcolo pensionistico solo con il sistema contributivo, ci vorranno ben tre forme di previdenza per arrivare almeno all'80 % dell'ultima retribuzione.

Naturalmente queste cifre sono solo indicative, dipende ovviamente dagli effettivi versamenti e dall'ultima retribuzione. 

Purtroppo sono a constatare che a differenza di quel socio oggetto di consulenza, tanti altri colleghi, causa difficoltà economiche non versano la quota Inps che oltre a creare problemi in termini di sanzioni, creano pure dei dannosi vuoti contributivi che comporteranno altrettanto dannose riduzioni degli importi pensionistici. L'invito caloroso è quello di fare il possibile per effettuare i regolari versamenti soprattutto di non considerarle spese inutili.

  

Massimo Azzolini

 

 

Bonus bebè. Arriva il sì del Cdm

 
bimbo 2 200 200Firmato il Dpcm che rende operativo il bonus bebè di 80 euro mensili.
Semaforo verde per il bonus bebè 2015. Infatti, durante l'ultimo Consiglio dei ministri è stato finalmente firmato il decreto di attuazione che rende operativa la misura agevolativa introdotta dalla Legge di Stabilità 2015 (art. 1, c. 125 della L. n. 190/2014).

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Accordi Economici, Enasarco e Inps tutelano le agenti in maternità

maternita2Dalle ultime statistiche emanate dall'Enasarco, risulta che il 12% degli agenti di commercio in attività sono donne. Queste, per la loro natura, in alcuni momenti della loro vita, per maternità o adozione, si trovano ad affrontare particolari difficoltà lavorative. Grazie all'interessamento delle Associazioni di catgoria, gli Accordi Economici, la previdenza Enasarco ed Inps garantiscono loro alcune tutele e provvidenze.

Innanzitutto gli Accordi Economici Collettivi, in caso di gravidanza o adozione, prevedono la possibilità di sospendere, su richiesta dell'agente, il mandato di agenzia per un periodo massimo di dodici mesi all'interno dei quali deve collocarsi la data del parto o la data dell'effettivo ingresso del minore; durante questo periodo la mandante non potrà risolvere il mandato. E' previsto anche un periodo massimo di sospensione di 5 mesi in caso di interruzione della gravidanza. Durante la sopsensione la preponente potrà provvedere direttamente ad assicurare l'esercizio del mandato o dare ad altri l'incarico di esercitarlo e di conseguenza l'agente non avrà diritto alle provvigioni per gli affari promossi dalla mandante o dal sostituto.
La Fondazione Enasarco riconosce all'agente, donna o uomo, un assegno per ogni figlio nato o adottato. Dal 01/01/2016 gli importi sono di  750 per il primo figlio, € 650 per il secondo, 500 per il terzo figlio o successivo. Alle agenti, oltre a quest'assegno, viene erogato un "contributo di maternità" di € 1.500 per il primo figlio, € 1.250 per il secondo, € 1.000 per il terzo e successivo.
Per ottenere queste erogazioni gli agenti devono essere in attività alla data dell'evento, avere un conto previdenziale incrementato da contributi obbligatori, con un saldo attivo non inferiore a 3.063 e un'anzianità contributiva di almeno 5 anni, di cui 2013, 2014, 2015 consecutivi (12 trimestri). Le domande vanno inoltrate entro un anno dalla nascita o adozione.
Per il parto, inoltre, l'assicurazione stipulata da Enasarco con UNISALUTE riconosce alle agenti iscritte alla Fondazione, se in possesso dei requisiti sopra precisati, un indennizzo determinato nella misura fissa forfettaria di € 334,50. La richiesta deve essere inoltrata su apposito modulo e spedita con Raccomandata A.R. entro tre mesi dall'evento.

Anche l'INPS riconosce un'indennità di maternità alle agenti, in quanto iscritte nella gestione commercianti, purché in regola con i versamenti previdenziali. L'indennità per l'anno 2016 è di € 47,68 al giorno pari all'80% della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita annualmente dalla legge.

I periodi indennizzabili sono per il figlio biologico i due mesi precedenti e i tre mesi successivi al parto; per adozione/affidamento i tre mesi successivi all'effettivo ingresso in famiglia del minore; in caso di interruzione di gravidanza, dopo il terzo mese, verranno riconosciuti i 30 giorni successivi all'evento. Anche questa domanda va inoltrata all'INPS per via telematica, entro un anno dall'ultimo giorno indennizzabile, ovvero tre mesi dopo il parto o ingresso del minore.

Chiara Forieri

 

Bonus bebè 2014-2015. Le istruzioni operative

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L'importo del bonus bebè passa da 300 a 600 euro
Premessa – L'INPS, con la circolare n. 169 di ieri, ha fornito le tempistiche e le modalità operative in merito al diritto della madre lavoratrice di richiedere la corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, ovvero per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l'infanzia o dei servizi privati accreditati, per il biennio 2014-2015.

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Pensione fai da te, guida pratica al calcolo

Il trattamento pensionistico è legato essenzialmente al requisito dell'età anagrafica del richiedente (ETA' PENSIONABILE). Attualmente e fino al 31/12/2015, salvo deroghe e regimi speciali, per gli iscritti alla Gestione commercianti il requisito di età per richiedere la pensione di vecchiaia è di 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 64 anni e 9 mesi per le donne. In funzione della speranza di vita su base nazionale tali limiti aumenteranno ancora progressivamente fino al 2018, anno in cui si verificherà il pareggio dei requisiti di età per tutti.

lavoratori autonomi

dal 1° 01/2013 al 31/12/2015 - 66 anni e 3 mesi

dal 1° 01/2016 al 31/12/2018 - 66 anni e 7 mesi

lavoratrici autonome

dal 1° 01/2014 al 31/12/2015 - 64 anni e 9 mesi

dal 1° 01/2016 al 31/12/2017 - 65 anni e 7 mesi

 dal 1° 01/2018 al 31/12/2018 - 66 anni e 7 mesi

Per quanto riguarda l'entità della rendita previdenziale occorre tener conto di altri due elementi:

  1. il numero totale degli anni accreditati in tutto il periodo assicurativo ovvero, degli anni in cui è avvenuto il versamento dei contributi (ANZIANITA' CONTRIBUTIVA). Per richiedere la pensione di vecchiaia occorre oggi un' anzianità contributiva di almeno 20 anni (1040 settimane).
  2. l'ammontare dei redditi relativi ai vari periodi di attività e le relative medie settimanali (RETRIBUZIONE PENSIONABILE).

Occorre a questo punto chiarire, sia pure brevemente, le modalità adottate nel tempo dall'Istituto di Previdenza per pervenire all'importo della pensione (SISTEMA DI CALCOLO).

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Bilancio Enasarco in attivo

ENASARCO-TARGA web-400-266Bilancio Enasarco in attivo di 101 milioni, ma continuano le polemiche

Il nostro Ente previdenziale ha chiuso il bilancio 2013 con un attivo di 101 milioni di euro e, per effetto dell'utile realizzato, il patrimonio netto al 31 dicembre 2013 è cresciuto a 4.349 milioni di euro.
Il flusso contributivo ha registrato nel 2013 una crescita di 42 milioni rispetto al 2012, nonostante il decremento, che ormai si verifica da diversi anni, degli agenti attivi (sono coloro che hanno avuto nel corso dell'anno almeno un versamento contributivo sul proprio conto).
La gestione immobiliare dei canoni di locazione presenta un saldo negativo di 11 milioni dovuto alle dismissioni effettuate e dal conseguente calo dei canoni di locazione riscossi.
Per contro, nel 2013 si è verificata una plusvalenza di oltre 145 milioni di euro grazie al realizzo della vendita di ben 3.000 unità immobiliari, che l'Ente è riuscito a dismettere nonostante la grave crisi del mercato edilizio e creditizio.
La gestione del patrimonio finanziario è diventata molto più prudente e si è orientata su strumenti finanziari maggiormente liquidi e trasparenti, a differenza di quanto era stato fatto a volte in passato dalle precedenti gestioni e di cui si parla tanto in questi ultimi tempi.
Il portafoglio alla fine del 2013 ha consolidato un rendimento netto dello 0,67%, superiore a quanto ipotizzato nel "Bilancio Tecnico" e destinato a crescere in considerazione dei nuovi investimenti realizzati.
Gli iscritti che godono di una pensione sono cresciuti del 2% e al 31 dicembre erano 122.168; il rapporto attivi/pensionati è però ulteriormente sceso fermandosi a 2 (due attivi per ogni pensionato).
Sono cresciute le pensioni medie erogate, attestatesi a 8.786 euro annui quelle di vecchiaia, a 4.514 euro quelle di invalidità e a 4.916 quelle di reversibilità.
In tempi normali, questi dati dovrebbero rassicurare gli agenti di commercio e dovrebbero essere considerati risposte sufficienti alle tante polemiche e allarmi che in questi ultimi tempi sono stati lanciati sull'ente dalla stampa e tv (Report).
Viviamo purtroppo in tempi dove i valori sociali sembrano non esistere più; quotidianamente gli scandali coinvolgono imprese private e enti pubblici, politici e manager privati e persino le stesse autorità di controllo. Gli agenti di commercio, come tutti i cittadini, hanno perso la fiducia nelle istituzioni, per cui anche i dati positivi del bilancio Enasarco non li tranquillizzeranno sicuramente.
L'Ente ha oltre 70 anni di vita ed è sempre stato oggetto di mire da parte di interessi privati e politici, oltre che di grandi polemiche e scandali rivelatisi quasi sempre infondati. In questi anni l'Enasarco ha sempre garantito ai propri assicurati pensioni adeguate ai versamenti effettuati, e ha provveduto a elargire importanti previdenze sociali per gli iscritti e i loro familiari.
Tutto ciò anche grazie all'attenta vigilanza delle associazioni di categoria che partecipano alla gestione, Usarci per prima. È prudente affidarsi sempre ad una "buona stella", ma noi crediamo principalmente nell'impegno dei nostri rappresentanti in consiglio di amministrazione, che hanno sempre lavorato efficacemente per l'interesse della Categoria, contribuendo a far diventare l'Enasarco una delle migliori Casse di previdenza privatizzate.

Federico Rossetto

 

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