Battuta d'arresto per le partite Iva. A luglio, 40.316 le nuove aperture
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- Pubblicato 21 Settembre 2015
On line incrementi e flessione, secondo l'analisi statistica effettuata per natura giuridica, ripartizione territoriale, settore produttivo e caratteristiche anagrafiche
In calo, a luglio, le nuove partite Iva, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E' quanto emerge dall'elaborazione statistica effettuata mensilmente dall'Osservatorio delle partite Iva e disponibile sul sito del dipartimento delle Finanze. La flessione è del 6,9 per cento.
La diminuzione, rilevano dal Df, potrebbe essere conseguente all'entrata in scena del "jobs act", che ha favorito assunzioni di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato a discapito di rapporti di lavoro autonomo con partite Iva.
In netta discesa le nuove attività intraprese dalle persone fisiche, ma non tanto da perdere il primo posto nella graduatoria della distribuzione per natura giuridica: a loro il 67,6% del totale delle partite Iva aperte lo scorso luglio, seguono le società di capitali con il 26% e le società di persone con il 5,6%, ai non residenti e alle altre categorie residue l'1% del dato complessivo. Mentre arretrano vistosamente le persone fisiche (-10,9%) e le società di persone (-9,3%), la tendenza è favorevole per le società di capitali, che avanzano del 6%, risentendo, presumibilmente, delle recenti norme civilistiche che ne invogliano la costituzione.
La ripartizione territoriale dà ragione al Settentrione, che si accaparra il 43% del totale; il residuo è distribuito tra Centro (23,2%) e Sud e Isole (33,8%). In particolare, dal confronto con lo stesso mese dello scorso anno, emerge che l'asticella delle nuove partite Iva avanza soltanto al Nord (in Valle d'Aosta, l'aumento è addirittura del 60%).
L'elaborazione dedicata al settore produttivo, anche a luglio, non "stupisce". Infatti, è sempre il commercio a registrare i risultati migliori, con il 24,4% del totale; poco più della metà (12,9%) le nuove aperture conquistate dalle attività professionali e 8,9% il traguardo raggiunto dal settore costruzioni. Il dipartimento pone l'accento, in particolare, sul +21% guadagnato dal comparto istruzione e sugli aumenti che hanno caratterizzato il settore immobiliare (+6,2%) e i servizi d'informazione (+1,3%). Giù, invece, la sanità (-20%), l'agricoltura (-17,8%) e l'edilizia (-9,3%).
Gli uomini, anche questo mese, nonlasciano il passo alle donne e ottengono il 62,8% delle nuove aperture attribuite alle persone fisiche. La distribuzione per fasce d'età, assegna il 47% ai giovani fino ai 35 anni, il 35% alle persone che si posizionano tra i 36 e i 50 anni. Indietreggiano sensibilmente i più anziani: gli ultrasessantacinquenni, perdono 16,1% punti percentuali.
La sintesi, infine, si sofferma su quanti hanno scelto, a luglio, il nuovo regime forfetario e quanti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio, due sistemi che prevedono agevolazioni fiscali di tipo diverso. Questi i numeri: 2.954 coloro che hanno scelto il primo, 8.640 le nuove partite Iva che hanno optato per il secondo, nel complesso il 28,8% delle richieste. La "doppia chance" si deve al decreto "milleproroghe" (DI 192/2014) ed è adottabile soltanto per il 2015: dal prossimo anno rimarrà solo il regime forfetario.
fonte: FiscoOggi.it